CronacaCava de' Tirreni, la "Rosticceria Peppe": «Chi dovrebbe tutelarci ci sta rovinando»

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Cava de' Tirreni, la "Rosticceria Peppe": «Chi dovrebbe tutelarci ci sta rovinando»

Lo sfogo, quello della pasticceria cavese, scatenato in seguito all'ultima ordinanza emanata dal presidente De Luca

Inserito da (redazioneip), sabato 17 ottobre 2020 10:10:13

«La Rosticceria Peppe rispetta le rigorose misure contro gli assembramenti dell'ultimo D.P.C.M. Rispettiamo le regole, però pensiamo che "chi dovrebbe tutelarci, e cioè il nostro Stato, ci sta rovinando"». E' lo sfogo, affidato ai social, della nota pasticceria di Cava de' Tirreni in seguito all'ordinanza emanata dal presidente De Luca e riguardante i nuovi orari di chiusura delle attività commerciali e le restrizioni in materia di movida.

È dal 1969 che la Rosticceria Peppe apre alle 17:30. Non siamo una gelateria e non siamo un bar, non siamo aperti al mattino, non facciamo colazioni o caffè. Come si può pensare di racchiuderci tutti insieme in un'unica categoria: "l'asporto". Con solo 3 ore circa di lavoro, vendendo le pizzette a 1€ , che incassi pensiate si possano fare ???

Chiudiamo per rispetterete le norme , ma ci aspettiamo che ora lo Stato ci tuteli!
- ci sono 3 famiglie che sono a casa stasera.
- c'è il contratto di locazione da rispettare .
- c'è l'energia elettrica da pagare
- c'è il gas da pagare
- c'è l'acqua da pagare
- ci sono i contributi dei dipendenti da pagare
- ci sono i consulenti che ci stanno sostenendo in questo periodo da pagare.
- ci sono i fornitori da pagare
- ci sono i debiti che noi piccole attività abbiamo accumulato a Marzo, Aprile e Maggio ancora da pagare
e poi ... sì sono una partita IVA ma, sono anche un UOMO:
- ci sono le spese familiari che devo sostenere, le stesse , acqua , luce, gas etc...
- ci sono le spese universitarie dei figli per i quali paghiamo le tasse.
- ci sono le spese mediche
- ci sono i PENSIERI , quei pensieri che dietro ad una scrivania non potrete mai capire !!!
Da quando abbiamo riaperto stiamo rispettando le regole, abbiamo investito soldi a Maggio acquistando quanto ci veniva richiesto gel, segnaletica, termometri per salvaguardare la salute dei nostri clienti. Eppure siamo noi ora a PAGARE IL PREZZO PIÙ' ALTO .
Non siamo noi commercianti a dover " vigilare " sugli assembramenti o esserne responsabili, perché gli assembramenti non si combattono con le chiusure delle attività, ma CON LA PRESENZA COSTANTE DELLO STATO SUL TERRITORIO, quella presenza che purtroppo da anni tagliate, riducendone all'osso il personale.
Per non parlare delle condizioni disperate in cui si trova la nostra sanità che non è in grado di gestire questa emergenza!».

«Ho un solo titolo per tutto questo: DELIRIO NORMATIVO», conclude il messaggio della pasticceria.

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