CronacaBonus cultura 18enni, ragazzi rivendono online a metà prezzo i buoni da 500 euro

Bonus cultura 18enni, ragazzi rivendono online a metà prezzo i buoni da 500 euro

Inserito da (ilvescovado), venerdì 30 dicembre 2016 14:48:27

di Maria Abate

Dal 3 novembre scorso 600mila neomaggiorenni hanno potuto attivare i cinquecento euro messi a disposizione dall’ex Premier Renzi per incoraggiare la cultura tra i giovanissimi. Questo budget può essere speso, tramite la 18app creata appositamente per gli smartphone, per abbonamenti o biglietti di ingresso per cinema, concerti, eventi culturali, libri, musei, monumenti, teatro e danza; ovviamente con gli esercenti convenzionati.

Ma i diciottenni (non tutti, per fortuna) hanno già escogitato un utilizzo "originale" di questi buoni, come segnala un articolo del quotidiano La Repubblica a firma di Silvia Dipinto. Anziché utilizzarli per sé stessi, rivendono a prezzo ribassato i libri o i biglietti acquistati grazie al "Bonus Cultura". E così il ricavato possono riutilizzarlo per acquistare ciò che desiderano: vestiti, giochi per la Playstation, e - perché no? - pacchetti di sigarette a volontà. Ebbene sì, non era da escludere un risultato del genere.

La denuncia arriva dagli amanti dei libri frequentanti un gruppo Facebook dedicato al commercio e allo scambio di testi usati. Il social network di Mark Zuckerberg, ormai, si trova tirato in ballo sempre più in episodi deplorevoli a causa del cattivo utilizzo che ne fanno gli utenti: d’altronde è uno dei mezzi più efficaci per raggiungere più persone possibili. In questo gruppo, denominato Libri usati vendo - compro - scambio, dunque, prendono piede le trattative. L’approccio è piuttosto semplice: basta un annuncio accattivante come quello di Alex, che vende «buoni rimanenti del Bonus Renzi a metà prezzo, per l'acquisto di libri sui siti Mondadori, Feltrinelli, Libraccio e Amazon», e la conclusione dell’affare nella chat privata («Scegli i titoli, mi fai la ricarica Postepay e quando arriva l'accredito ti faccio l'ordine»).

Detto fatto: chi accetta risparmia sull’acquisto, chi propone non perde il Bonus. Il tutto, ovviamente, con i soldi dello Stato.

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