CronacaBattaglia di Sarno, la verità di Buchicchio

Battaglia di Sarno, la verità di Buchicchio

Inserito da (admin), mercoledì 16 dicembre 2009 00:00:00

È stato presentato ieri pomeriggio, a Palazzo di Città, il libro “La guerra tra Aragonesi e Angioini nel regno di Napoli. La battaglia di Sarno” di Massimo Buchicchio, studioso di storia locale e cultore delle tradizioni cavesi.

Un lavoro certosino di ricerca, traduzione e confronto tra nuove ed importanti fonti storiche ha consentito allo scrittore di consegnare alla città di Cava un importante contributo nella ricostruzione delle antiche gesta della cittadina metelliana, che nel 1460 prese parte attiva nella famosa battaglia di Sarno.

Consultando gli archivi storici di Milano, Buchicchio è risalito ad un documento scritto dall’ambasciatore Antonio da Trezzo al Duca Francesco Sforza, da cui si evince chiaramente il ruolo determinante dei cavesi in aiuto di re Ferdinando I d’Aragona (detto Ferrante) nel corso della guerra tra aragonesi ed angioini, con particolare riferimento agli eventi bellici sul fronte Salerno-Amalfi.

«Ho scoperto che la battaglia di Sarno non era stato un evento insignificante, bensì rientrava nel contesto più ampio di una guerra mondiale dell’epoca», ha dichiarato Buchicchio. Da quel momento per Cava ci fu una svolta in termini di libertà e privilegi concessi, tra cui ad esempio il titolo di “Città Regia”.

Questo rilevante documento è stato recuperato e consegnato da Buchicchio al Comune di Cava de’Tirreni nella persona del vice-sindaco Gianpio De Rosa, presente ieri nell'Aula Consiiare, per lasciare una prova tangibile che potrebbe essere utile a tutti gli storici ed appassionati che volessero fare altre ricerche sulla storia della città.

«È giunto il momento di dare importanza a tutto il lavoro compiuto dagli storici cavesi - ha dichiarato Gianpio De Rosa - La città deve dotarsi di un Museo municipale che possa ospitare tutti i reperti ed i documenti che testimoniano le tradizioni ed il passato della stessa. Ci sono molti benefattori ed artisti che hanno donato opere che non trovano, ad oggi, nessun altro luogo fisico dove essere custodite se non il Palazzo di Città».

Alla presentazione del libro ha partecipato, per l’inquadramento storico dell’opera, il prof. Francesco Barra, docente di Storia Moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Salerno. «Il volume è generato da una passione profonda per la storia della città, che diventa unica e sola protagonista indiscussa dell’intera opera», ha affermato Barra, che ha voluto sottolineare, inoltre, l’abilità dell’autore nel rendere "accessibili", grazie all’uso di un linguaggio semplice e scorrevole, argomenti spesso ostici.

L’incontro si è chiuso con un dibattito moderato dal giornalista Antonio Di Martino ed al quale ha offerto il suo contributo il Presidente dell’ATSC, Antonio Luciano, che ha ringraziato Buchicchio per il lavoro svolto e per aver fornito alla città un documento di fondamentale rilevanza.

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