CronacaAlloggi ed ex Manifattura, bagarre in Consiglio comunale

Alloggi ed ex Manifattura, bagarre in Consiglio comunale

Inserito da La Redazione (admin), giovedì 20 ottobre 2011 00:00:00

Bagarre in Consiglio comunale. Scontri polemici e toni accesi hanno caratterizzato l’assise andata in scena ieri a Palazzo di Città. Erano diversi i punti all’ordine del giorno, ma di uno solo (il caso Se.T.A.), tra l’altro affrontato in aula dalla sola maggioranza per via dell’abbandono dell’opposizione, si è discusso appieno. I restanti argomenti saranno, almeno così si prospetta, affrontati oggi in seconda convocazione.

Ma procediamo con ordine. A rendere subito incandescente la seduta consiliare è stato l’annuncio del Presidente del Consiglio comunale, Antonio Barbuti, del ritiro della proposta di delibera dell’assegnazione degli alloggi. Una decisione - come spiegato dallo stesso Barbuti - figlia del mancato accordo sul punto della Commissione comunale competente del giorno precedente. Una comunicazione che ha prontamente scatenato l’ira dei residenti nei container presenti in aula.

Rivendicando la forte esasperazione per una vicenda che si trascina ormai da anni, il popolo dei prefabbricati ha chiesto a gran voce al sindaco Galdi di procedere per la strada tracciata negli ultimi tempi. Quella, ossia, che prevedeva tra gli altri il criterio di territorialità, al quale aveva strizzato l’occhio anche il sindacalista del S.U.N.I.A., Liborio De Simone. Solo l’intervento delle Forze dell’ordine ha ristabilito la calma, mentre tra i corridoi di Palazzo di Città alcuni consiglieri di maggioranza cercavano di dare spiegazioni sulla vicenda.

La questione del manifesto anti-Amministrazione Galdi è stato l’altro argomento “caldo” dell’assise comunale. Alla richiesta di Enzo Servalli, capogruppo consiliare del Pd, circa il motivo della copertura della locandina affissa dinanzi a Palazzo di Città, lo stesso Antonio Barbuti ha risposto picche, avanzando l’ipotesi di una denuncia penale nei confronti degli autori. Recitanti “Le mani sulla città”, i manifesti, secondo gli artefici della “scritta”, erano volti a mettere in evidenza alcune azioni “distratte” del Governo cittadino. Su tutte l’ex Cofima e l’affaire Manifattura.

Sentendosi chiamato in causa sul punto relativo alla struttura di Viale Crispi (del cui progetto si è dichiarato promotore), l’ex sindaco Luigi Gravagnuolo ha dato il proprio appoggio alle forze di maggioranza nella preparazione dell’eventuale querela.

A fare da contorno alla già rovente situazione, poi, l’abbandono dell’aula da parte degli “Indipendenti” Alfieri, Del Vecchio, Monetta e Palumbo (che si sono detti completamente “ignorati” dall’Amministrazione Galdi nelle scelte politiche), seguiti subito dopo dagli esponenti d’opposizione. Rimasta sola, la maggioranza ha affrontato il caso Se.T.A., anche per la presenza in sala di alcune maestranze della società. In particolare, il sindaco Galdi ha comunicato che, nel caso in cui il Comune di Nocera Inferiore non ripiani entro novembre il debito verso la società responsabile dei servizi territoriali ambientali, l’Ente metelliano sarebbe pronto a procedere autonomamente.

Ma i colpi di scena non sono finiti qui. Poco dopo la stessa maggioranza, accertata la mancanza del numero legale, ha liberato l’aula consiliare. Un’azione, questa, dai più definita “strategica. Si vocifera, infatti, che il rinvio sia stato dettato dalla possibilità di discutere in seconda convocazione, ossia oggi, il punto relativo alla vicenda “alienazione patrimonio comunale”. Una seconda convocazione per la cui validità è necessaria la presenza di soli quattro consiglieri.

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