Tu sei qui: Storia e Storie«Enrico Passaro ha una marcia in più, con lui ho affrontato le situazioni più stressanti», l'ex premier Conte esalta il cerimoniere di Cava de' Tirreni
Inserito da (redazione), giovedì 19 agosto 2021 10:36:54
«Enrico Passaro si distingue e si è distinto con me per l'abnegazione professionale ma anche perché lavora con grande passione e tiene una marcia in più. Lui ha una passione sin dalla giovane età per il teatro, quindi riesce a recitare tutti questi ruoli molto bene. Poi ha un'altra dote: l'ironia. Ci ritrovavamo con questo file di ironia, con questa capacità del sorriso, e siamo riusciti ad affrontare insieme anche le situazioni più stressanti». Sono le parole dell'ex premier Giuseppe Conte, ospite ieri sera a Villa Cimbrone di Ravello per la presentazione del libro scritto dal cerimoniere di Cava de' Tirreni: "Non facciamo cerimonie! A spasso nelle vicende del protocollo di Stato".
L'evento è servito a Conte per esaltare il lavoro di Passaro, figura molto importante durante la sua presidenza: «La mia vita pubblica è giunta inopinata, inaspettata, improvvisa e il cerimoniale è stato fondamentale. - ha rivelato l'ex premier - Dopo la fiducia in Parlamento il giorno dopo partimmo per il G7, in Canada. Un appuntamento che faceva tremare i polsi. Passai tutto il viaggio a studiare i dossier complicatissimi. Mi sentii confortato dallo staff, dal cerimoniale e scoprii subito una grande professionalità. Il cerimoniale è un lavoro complesso».
«Enrico Passaro è depositario di tanti aneddoti dove ci sono conflitti tra autorità pubbliche. Lo scopo del cerimoniale è di difendere il presidente del Consiglio. E' un mestiere complessivo», ha aggiunto Conte.
«Ero fiducioso che sarebbe stato qui. Il presidente Conte mi ha nominato capo dell'ufficio, prima ero dirigente del cerimoniale nazionale con altri capi cerimoniali prima di me. - ha dichiarato Passaro a margine dell'evento - Lui mi ha ufficiosamente comunicato capo degli uffici mentre stavo guardando una partita di Champions League della Juventus. Mi arriva la telefonata e lui mi dice che voleva nominarmi capo dell'ufficio. E' stato l'unico momento in cui sono riuscito a digerire una sconfitta in Champions della Juventus».
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