Economia e TurismoLa Cavese affonda, Stringara subentra a Maurizi

La Cavese affonda, Stringara subentra a Maurizi

Inserito da (admin), lunedì 23 novembre 2009 00:00:00

Il gol di Dionigi chiude l’era di mister Agenore Maurizi. La sconfitta ad Andria costa caro al tecnico romano, esonerato dalla società metelliana per mancanza di risultati. Al suo posto ecco Paolo Stringara. Nella sua ultima partita da allenatore della Cavese, Maurizi ha schierato la squadra con il 4-2-3-1, recuperando una pedina importante come Sorrentino, dovendo però rinunciare a Turienzo, a sua volta in ripresa da un infortunio, però soltanto in panchina. Il match è un vero e proprio spareggio salvezza ed anche per l’Andria c’è l’assoluta esigenza di portare a casa i tre punti (nonostante il successo finale, però, a fine gara si è dimesso il direttore sportivo). La gara, pertanto, si presenta subito nervosa e per nulla spettacolare.

La paura prevale sulla tecnica e le due formazioni finiscono con l’annullarsi vicendevolmente. Pochi minuti (10) bastano, però, a Dionigi per risolvere la contesa: Iennaco serve in velocità Doumbia, che s’invola sulla corsia di sinistra senza trovare ostacoli, elude l’intervento sia di Grillo che di Cipriani e serve Dionigi, il quale anticipa Russo e mette dentro il pallone decisivo. Andria in vantaggio alla prima vera occasione della partita, grazie al primo gol stagionale dell’attaccante andriese, e per Maurizi tutto diventa inevitabilmente in salita.

Prova a replicare Tarantino, che al 20’ lavora un buon pallone sulla destra e poi prova la conclusione dal limite, facilmente neutralizzata dall’estremo difensore di casa. 5 minuti dopo, da calcio da fermo, Tarantino pesca Nocerino libero di colpire di testa a pochi passi da Mennella, che però si salva con una parata d’istinto. Ancora su punizione, al 30’, è sempre Tarantino ad illuminare il gioco della Cavese: stavolta il suo assist è per Scartozzi, che da buona posizione calcia fortissimo a rete, trovando la respinta di piede dell’attento Mennella.

Nella ripresa proteste metelliane per un gol annullato a Sorrentino al 13’ per fuorigioco di Favasuli, appostato sulla linea di porta. Poi sale in cattedra Schetter, che sfiora la rete prima con un colpo di testa, di poco alto, poi con un’insidiosa conclusione da posizione defilata, neutralizzata non senza affanno da Mennella. La Cavese tenta di raddrizzare le sorti della gara, ma l’Andria regge bene e nel finale (41’) Russo deve salvare su Sy. Arriva la sconfitta per la Cavese, agganciata proprio dall’Andria al penultimo posto, che dovrà ora ripartire da Stringara. Un beffa per i metelliani, che in questa gara-spareggio credevano di uscire dalla crisi e risalire la china.

Maurizi: «La mia esperienza chiusa già da settimane»

Finisce l’era Maurizi, dentro con Stringara. Volti tesi e sofferenti a fine gara, con il tecnico della Cavese, Agenore Maurizi, che annuncia subito il suo esonero: «Mi hanno comunicato che sono congedato dal mio incarico in seno alla società Cavese. Per me è stata davvero una grande sofferenza e non so chi sarà il mio successore, ma ho provveduto già a salutare la squadra. La mia esperienza era praticamente già chiusa da settimane».

La Cavese, tuttavia, non ha demeritato: «Come in tutte le gare abbiamo creato tantissimo - prosegue Maurizi - Ci siamo disimpegnati molto bene in fase difensiva e nella fase di possesso e non possesso palla. Ci è mancato ancora una volta il gol risolutore, che per la verità avevamo anche trovato, ma il direttore di gara con il suo assistente ce l’ha annullato, a detta della mia squadra in modo errato. Le gare si vincono o si perdono anche grazie agli errori. La squadra ha lottato tantissimo e devo ringraziare i miei ragazzi per quello che hanno fatto in campo. Sia io che la squadra usciamo a testa alta da questa gara e da questa esperienza».

La Cavese è adesso in penultima posizione di classifica, a pari merito proprio con l’Andria. Il tecnico Maurizi prova ad analizzare colpe e responsabilità di una situazione che era inaspettata all’inizio dell’anno: «Devo dire che la squadra è dalla mia parte, i ragazzi hanno onorato la maglia che indossano, ma credo che il lavoro non sia stato sempre fatto in un clima di tranquillità e serenità, soprattutto per quel che mi riguarda. Io ho fatto degli errori e per quelli mi assumo le mie responsabilità, ma c’è tanto altro».

E quel tanto altro significa «che in pratica ho firmato un contratto settimanalmente. Ad ogni gara vi era un altro tecnico pronto a subentrare al mio posto, già in tribuna a vedere la gara e così via. Ero in bilico in pratica da 8 giornate e non è possibile lavorare con la giusta tranquillità se sei sempre così sotto pressione. Vado via con molta sofferenza, perché so di lasciare una squadra che potrà salvarsi con tranquillità e che difatti subisce pochissimo e gioca bene, seppur con qualche problema di troppo in fase realizzativa».

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