Tu sei qui: CronacaBuste sospette a Baldi e Trapanese
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 9 novembre 2001 00:00:00
Buste sospette nella città metelliana, inviate a due personaggi della politica cavese: all'assessore alle Finanze Vincenzo Trapanese ed al presidente del Consiglio comunale, oltre che dirigente dell'Unità di prevenzione dell'Asl Sa1, Giovanni Baldi. Scatta l'allarme: allertata l'unità di prevenzione dell'Asl e le forze della Polizia di Stato, dirette dal vice questore Sebastiano Coppola. Un inferno di via vai, di paura e di grande tensione. Alle ore 16,45 il dirigente Giovanni Baldi (nella foto in alto) ed il vigile sanitario Vincenzo Frascolla, accompagnati dagli uomini della Polizia di Stato, si recano all'ufficio postale centrale di via Sorrentino (nella foto al centro) per prelevare e sigillare una busta - dalla quale è caduta una polvere bianca - indirizzata allo stesso Giovanni Baldi.
Gli episodi
Nell'ufficio regna una profonda preoccupazione, ma anche una grande consapevolezza che questo clima è destinato a diventare quasi ordinario. I mattacchioni, gli stupidi, purtroppo, abbondano. «Direi che sono solo degli incoscienti, che meriterebbero di essere presi a schiaffoni sonori», dice un impiegato. Tuttavia la prudenza non è mai troppa; di qui l'immediata comunicazione al commissariato. Ma le sorprese non finiscono qui. Mentre la squadra Baldi-Frascolla era intenta a compiere le operazioni di sigillatura della busta, per l'invio all'ospedale di Cava per la sterilizzazione, in modo da portarla poi all'Arpac di Portici, gli uomini della volante vengono allertati dal vice questore per un'identica operazione a casa dell'assessore Vincenzo Trapanese (nella foto in basso). Nel tardo pomeriggio aveva ritirato la posta e, aprendo una busta, si era accorto della presenza di polverina. Anche qui sigillatura della busta, sterilizzazione in ospedale ed invio a Portici. Già lunedì una busta di plastica sospetta era stata depositata davanti alla porta di un funzionario della Polizia di Stato che abita a Cava, ma che lavora a Pompei. Erano intervenuti i Vigili del fuoco e gli uomini di Sebastiano Coppola, oltre che lo stesso Giovanni Baldi. Il vice questore aveva compreso che si era messo in moto un meccanismo perverso: episodi di cattivo gusto non sarebbero mancati, ma a tutti, purtroppo, bisognava dare il giusto peso. Non vi potevano essere momenti di leggerezza. I due uomini politici sono tranquilli e tendono a minimizzare l'episodio. «Non giova a nessuno creare un clima di paura - afferma Giovanni Baldi - Lo stato d'allerta, comunque, resta».
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